giovedì 20 gennaio 2011

BIBE ET IMPERA - NEW WAVE/NEW THEATRE

NEW WAVE/NEW THEATRE
Gli anni 80 fra musica e teatro

Giovedì 20 gennaio 2011, ore 19.30, al Bibe et Impera (Pesaro) aperitivo d’approfondimento con Fabio Bruschi, Maurizio Castelvetro, Giovanni Tommaso Garattoni, Werter Corbelli.


Gli anni ottanta segnano l’inizio, in Italia, del sentire postmoderno, di una nuova condizione umana che Bauman ha definito “liquida” per il costante mutamento e l’assenza di riferimenti stabili. Questi anni sono solitamente considerati teatrali: tutto procede veloce e svanisce in fretta. Il clima culturale è poliedrico, impone una logica non lineare: si avvicendano tradizione e rottura, imitazione e innovazione, evoluzione e rivoluzione, conservazione e sviluppo.
In ambito musicale la new wave determina suoni minimali, elettronici, sintetici, finalizzati ad accostamenti cacofonici.  Nel 1980 mentre in piazza Maggiore a Bologna c’è il concerto gratuito dei Clash. Rimini risponde con un memorabile live dei Devo allo Stadio. Allo Slego si sperimenta la psychedelic music di derivazione punk: si avvicendano i Bears, i Red Hot Chili Peppers, i New Order, The Sound, i Depeche Mode, The Cult, gli XTC, i Talking Heads. Le apparizioni dei gruppi sono delle vere e proprie performance artistiche e il palco diventa un set per sperimentare ed esibirsi. I musicisti, oltre a camuffarsi con maschere e altri oggetti, allestiscono una sorta di scenografia dove suonano e interpretano una parte. C’è chi lancia gatti morti sul pubblico (i Death SS) e chi cucina spaghetti invece di cantare (gli Skiantos). La scena rivierasca è sempre molto fervida: a Cervia ci sono i N.O.I.A. il cui capogruppo, Davide Piatto, ha sperimentato, suo malgrado, nel 1981, il primo brano di musica house. A Cattolica ci sono i Mickey and the Mouses, una dance band che suona una musica freneticamente ballabile che viene presto definita “balnear rock” per il suo tentativo di proporre uno stile personale e credibile, italiano e originale sia partendo dalla realtà locale, la riviera romagnola, sia risentendo del boom mediatico del punk e della new wave. 

Il teatro è il campo che più soffre l’invasione dello spettacolo tanto che è stato costretto a ripiegarsi su se stesso e sulla propria differenza per recupera una necessità artistica che gli restituisca ciò che gli è dovuto: il primato nell’elaborazione di linguaggi irriducibili alla piattezza acritica della vischiosità televisiva e informatica. Conclusa l’epoca della sudditanza della scena al testo, la neoavanguardia italiana degli anni 80 scardina l’espressione sotto il segno dell’esplosione della scena. Sono gli anni del teatro dei gruppi a matrice ideologica-politica che mettono in pratica i modelli di Grotowski e di Barba, nella intersezione fra Stanislavskij e Brecht. In ambito regionale emergono compagnie teatrali destinate a lasciare un segno a livello nazionale. La Socìetas Raffaello Sanzio nasce a Cesena nel 1981 dal connubio creativo fra Romeo Castellucci, Chiara Guidi e Claudia Castellucci che condividono un'idea di teatro prevalentemente basata sulla potenza visiva, plastica e sonora della scena. Sempre nell’83 a Cesena sale sul palcoscenico il Teatro Valdoca di Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri che esordisce con due spettacoli senza parole. Nel 1983 Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni fondano a Ravenna il Teatro delle Albe. È anche il momento in cui nascono le primissime formazioni di danza contemporanea in Italia: i percorsi sono molto diversi sia per formazione che per scelta di linguaggio, ma Sosta Palmizi, Enzo Cosimi, Virgilio Sieni e Lucia Latour hanno in comune l’esigenza di denunciare con passione, attraverso la costruzione delle proprie opere, una realtà viva della danza in Italia, riallacciandone le motivazioni con i mutamenti del pensiero e della cultura contemporanei.

Un eloquente portato della poetica anni 80 dello stare sulla scena che coniuga coreografia e teatralizzazione è l’esperienza, negli anni 90 della compagnia Teddy Bears. Nel 93 la direzione artistica della discoteca Cocoricò di Riccione vuole sperimentare nuove vie per l’animazione delle proprie serate, e incarica una danzatrice-attrice di Ravenna, Monica Francia, di studiare una performance del tutto fuori dagli schemi. L’azione scenica, basata su alcune figure crocifisse, ha un grande successo. Nasce così la Teddy Bears Company, Compagnia degli orsacchiotti (la sigla suona TBC come tubercolosi). Monica cura la "coreografia" delle performance: come front men due giovani attori, Gerardo Lamattina, che fa da "direttore artistico" e Luigi de Angelis ("Fanny e Alexander"), a cui si aggiungono di volta in volta altri attori-danzatori. Questo "teatro da discoteca" sfida convenzioni e abitudini dei frequentatori, proponendo sculture umane, corpi come arredi, come "cose", oggetti passivi ma non inanimati.

Ospiti della serata, un esimio protagonista della scena teatrale dagli anni 80 in poi, Fabio Bruschi (progettista culturale di lungo corso, ideatore e produttore dello Slego); Maurizio Castelvetro (architetto e fautore del design e del rock balneare coi Mickey & the Mouses); Werter Corbelli (ex dj dello Slego ed ex vocalist di Radio San Marino); Giovanni Tommaso Garattoni (designer ed ex vocalist di Radio San Marino).

c/o
BIBE ET IMPERA – via Trieste, 5 (Pesaro)
Aperto tutti i giorni eccetto il lunedì dalle 19 in poi
La mostra EAST COAST NEW WAVE 1980/1987 sarà visitabile fino al 13 febbraio 2011

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