martedì 25 gennaio 2011

White lady

5/10 / Gin Hendrick's
2 Succo di lime fresco
3/10 Cointreau
Agitare tutti gli ingredienti con ghiaccio e versare in un bicchiere da cocktail.

Stefano by BlackBerry®

giovedì 20 gennaio 2011

BIBE ET IMPERA - NEW WAVE/NEW THEATRE

NEW WAVE/NEW THEATRE
Gli anni 80 fra musica e teatro

Giovedì 20 gennaio 2011, ore 19.30, al Bibe et Impera (Pesaro) aperitivo d’approfondimento con Fabio Bruschi, Maurizio Castelvetro, Giovanni Tommaso Garattoni, Werter Corbelli.


Gli anni ottanta segnano l’inizio, in Italia, del sentire postmoderno, di una nuova condizione umana che Bauman ha definito “liquida” per il costante mutamento e l’assenza di riferimenti stabili. Questi anni sono solitamente considerati teatrali: tutto procede veloce e svanisce in fretta. Il clima culturale è poliedrico, impone una logica non lineare: si avvicendano tradizione e rottura, imitazione e innovazione, evoluzione e rivoluzione, conservazione e sviluppo.
In ambito musicale la new wave determina suoni minimali, elettronici, sintetici, finalizzati ad accostamenti cacofonici.  Nel 1980 mentre in piazza Maggiore a Bologna c’è il concerto gratuito dei Clash. Rimini risponde con un memorabile live dei Devo allo Stadio. Allo Slego si sperimenta la psychedelic music di derivazione punk: si avvicendano i Bears, i Red Hot Chili Peppers, i New Order, The Sound, i Depeche Mode, The Cult, gli XTC, i Talking Heads. Le apparizioni dei gruppi sono delle vere e proprie performance artistiche e il palco diventa un set per sperimentare ed esibirsi. I musicisti, oltre a camuffarsi con maschere e altri oggetti, allestiscono una sorta di scenografia dove suonano e interpretano una parte. C’è chi lancia gatti morti sul pubblico (i Death SS) e chi cucina spaghetti invece di cantare (gli Skiantos). La scena rivierasca è sempre molto fervida: a Cervia ci sono i N.O.I.A. il cui capogruppo, Davide Piatto, ha sperimentato, suo malgrado, nel 1981, il primo brano di musica house. A Cattolica ci sono i Mickey and the Mouses, una dance band che suona una musica freneticamente ballabile che viene presto definita “balnear rock” per il suo tentativo di proporre uno stile personale e credibile, italiano e originale sia partendo dalla realtà locale, la riviera romagnola, sia risentendo del boom mediatico del punk e della new wave. 

Il teatro è il campo che più soffre l’invasione dello spettacolo tanto che è stato costretto a ripiegarsi su se stesso e sulla propria differenza per recupera una necessità artistica che gli restituisca ciò che gli è dovuto: il primato nell’elaborazione di linguaggi irriducibili alla piattezza acritica della vischiosità televisiva e informatica. Conclusa l’epoca della sudditanza della scena al testo, la neoavanguardia italiana degli anni 80 scardina l’espressione sotto il segno dell’esplosione della scena. Sono gli anni del teatro dei gruppi a matrice ideologica-politica che mettono in pratica i modelli di Grotowski e di Barba, nella intersezione fra Stanislavskij e Brecht. In ambito regionale emergono compagnie teatrali destinate a lasciare un segno a livello nazionale. La Socìetas Raffaello Sanzio nasce a Cesena nel 1981 dal connubio creativo fra Romeo Castellucci, Chiara Guidi e Claudia Castellucci che condividono un'idea di teatro prevalentemente basata sulla potenza visiva, plastica e sonora della scena. Sempre nell’83 a Cesena sale sul palcoscenico il Teatro Valdoca di Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri che esordisce con due spettacoli senza parole. Nel 1983 Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni fondano a Ravenna il Teatro delle Albe. È anche il momento in cui nascono le primissime formazioni di danza contemporanea in Italia: i percorsi sono molto diversi sia per formazione che per scelta di linguaggio, ma Sosta Palmizi, Enzo Cosimi, Virgilio Sieni e Lucia Latour hanno in comune l’esigenza di denunciare con passione, attraverso la costruzione delle proprie opere, una realtà viva della danza in Italia, riallacciandone le motivazioni con i mutamenti del pensiero e della cultura contemporanei.

Un eloquente portato della poetica anni 80 dello stare sulla scena che coniuga coreografia e teatralizzazione è l’esperienza, negli anni 90 della compagnia Teddy Bears. Nel 93 la direzione artistica della discoteca Cocoricò di Riccione vuole sperimentare nuove vie per l’animazione delle proprie serate, e incarica una danzatrice-attrice di Ravenna, Monica Francia, di studiare una performance del tutto fuori dagli schemi. L’azione scenica, basata su alcune figure crocifisse, ha un grande successo. Nasce così la Teddy Bears Company, Compagnia degli orsacchiotti (la sigla suona TBC come tubercolosi). Monica cura la "coreografia" delle performance: come front men due giovani attori, Gerardo Lamattina, che fa da "direttore artistico" e Luigi de Angelis ("Fanny e Alexander"), a cui si aggiungono di volta in volta altri attori-danzatori. Questo "teatro da discoteca" sfida convenzioni e abitudini dei frequentatori, proponendo sculture umane, corpi come arredi, come "cose", oggetti passivi ma non inanimati.

Ospiti della serata, un esimio protagonista della scena teatrale dagli anni 80 in poi, Fabio Bruschi (progettista culturale di lungo corso, ideatore e produttore dello Slego); Maurizio Castelvetro (architetto e fautore del design e del rock balneare coi Mickey & the Mouses); Werter Corbelli (ex dj dello Slego ed ex vocalist di Radio San Marino); Giovanni Tommaso Garattoni (designer ed ex vocalist di Radio San Marino).

c/o
BIBE ET IMPERA – via Trieste, 5 (Pesaro)
Aperto tutti i giorni eccetto il lunedì dalle 19 in poi
La mostra EAST COAST NEW WAVE 1980/1987 sarà visitabile fino al 13 febbraio 2011

domenica 9 gennaio 2011

Dibattito sulla Pre-grahic Computer

Come era la grafica e il designer pre-computer?

Bibe et Impera by BlackBerry®

PRE COMPUTER GRAPHIC

PRE COMPUTER GRAPHIC

La progettazione grafica prima del Mac

Domenica 9 gennaio 2010, ore 19.30, al Bibe et Impera (Pesaro) aperitivo d’approfondimento con Paolo Angeletti, Glennis Beneventi, Alessandra Morcella e Stefano Tonti. 

Il primo degli incontri ospitati al Bibe et Impera, associati alla mostra EAST COAST NEW WAVE 1980/1987 (visitabile nel locale fino al 13 febbraio 2011) prende in considerazione un fondamentale settore della cultura che, dalla fase artigianale degli inizi, è divenuto attività professionale e disciplina accademica caratterizzata sempre più da un fitto intreccio con le contigue esperienze dell’architettura, del design e dell’arte.
La storia del design grafico ha accompagnato la nascita, gli sviluppi e il trionfo della civiltà moderna, caratterizzata da una comunicazione visiva di massa cui esso ha fornito uno dei suoi linguaggi più eloquenti. Non c’è infatti evento, pensiero, atto creativo, informazione o attività produttiva che nel progetto grafico non abbia trovato, e non trovi tuttora, la sua espressione più immediata attraverso il manifesto, il libro, i periodici, il type design, l’immagine coordinata, il marchio aziendale, l’imballaggio delle merci o l’emblema politico, tutti artefatti ideati e disegnati per guidare il fruitore nella lettura del mondo lo circonda.
Ma ciò che oggi è surrogato dei nuovi programmi di grafica digitale come veniva creato prima dell’avvento del computer?
Se oggi, infatti, il progetto coincide per lo più col prodotto e il risultato si vede già sul computer, la mancanza di mezzi degli anni ‘80 costringeva a riflettere, ad ingegnarsi con i collage, con la fotocopiatrice, con il disegno e le proprie capacità d’inventiva.

Gli anni ottanta segnano l’inizio, in Italia, del sentire postmoderno che cancella la distinzione tra cultura elevata e di massa e pone il suo diniego a tutte le teorie universaliste che hanno la pretesa di porsi come unica spiegazione della realtà. Nasce una nuova condizione umana che Bauman ha definito “liquida” per il costante mutamento e l’assenza di riferimenti stabili. Questi anni sono solitamente considerati teatrali, festaioli, modaioli; tutto procede veloce e svanisce in fretta. Il clima culturale è poliedrico, impone una logica non lineare: si avvicendano tradizione e rottura, imitazione e innovazione, evoluzione e rivoluzione, conservazione e sviluppo. Il passato, invece di essere distrutto o demonizzato, diventa serbatoio di elementi e di stilemi da recuperare. Con uno spirito leggero e disincantato, il postmoderno è vissuto come un’allegra scienza aperta a una miriade di possibilità. In questo clima si afferma una dimensione creativa del lavoro: si aprono i primi studi di grafica pubblicitaria e si guadagna divertendosi.

A chiacchierare delle enormi potenzialità della grafica anche prima dell’avvento del computer saranno Glennis Beneventi, direttore creativo free lance che ha collaborato negli anni ‘80 al lancio della Apple in Italia; Paolo Angeletti, giornalista; Stefano Tonti che ha curato l’immagine di diversi locali underground della riviera romagnola e la progettazione grafica per eventi e istituzioni artistiche e culturali e Alessandra Morcella, graphic designer ex-Dolcini Associati di Pesaro.

c/o
BIBE ET IMPERA – via Trieste, 5 (Pesaro)
Aperto tutti i giorni eccetto il lunedì dalle 19 in poi
La mostra EAST COAST NEW WAVE 1980/1987 sarà visitabile fino al 13 febbraio 2011


A cura di Carlotta Frenquellucci

sabato 1 gennaio 2011

Happy New Year

2011......inizia così.....
Bibe et Impera by BlackBerry®

Happy new year

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Happy. New Year

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